Transizione energetica e riciclo dei pannelli fotovoltaici
Di politiche climatiche, temperatura mondiale e riduzione delle emissioni di CO2 si è parlato spesso negli ultimi anni nelle sedi dei vertici internazionali. Ultima fra tutti, la COP 26 di Glasgow, il cui risultato più importante è stata la decisione di mantenere la temperatura globale entro un aumento massimo di 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale. Per concretizzare questo obiettivo di mitigazione è necessario innanzitutto eliminare l’uso del carbone e degli altri combustibili fossili e aumentare, invece, l’impiego delle energie rinnovabili.
La decarbonizzazione e la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, però, è un processo molto costoso. Tra quelle di cui disponiamo, però, l’energia solare è quella con il costo più contenuto e quella immediatamente applicabile su larga scala. Per essere sfruttata pienamente e far fronte alla crescente richiesta energetica, però, richiede un numero elevato di pannelli fotovoltaici, la cui produzione implica necessariamente un aumento dei materiali di scarto.
Photorama e l’importanza dell’economia circolare
A chiedersi come fronteggiare tempestivamente questo inevitabile aumento e a proporre soluzioni concrete per evitare di essere sommersi da tali scarti, ci hanno pensato 13 Istituti di Ricerca appartenenti a 7 diversi paesi europei delineando il programma PHOTORAMA finanziato dall’Unione Europea.
Questo programma ha come obiettivo principale quello di introdurre un processo di disassemblaggio dei pannelli fotovoltaici volto a recuperare quasi il 100% dei materiali di cui sono costituiti (alluminio, vetro, silicio e argento) per realizzarne di nuovi.
Con la nuova tecnologia di delaminazione impiegata, inoltre, le celle solari potranno essere separate dalla lastra di vetro e i materiali recuperati grazie ad innovativi processi chimico-fisici, senza che i moduli vengano triturati come accade adesso. Così facendo, nessun materiale sarà sprecato, ma immesso, invece, nuovamente in circolazione come materia prima in un’ottica di economia circolare e di up-cycling. A tale proposito, per quanto riguarda l’Italia, rappresentata da ENEA e da Enel Green Power, con questo processo sarà possibile ridurre la dipendenza dall’Unione Europea in termini di importazioni di materie prime.
Anche noi crediamo nell’economia circolare e nella transizione energetica
Da anni, noi di Bosi srl proponiamo soluzioni avanzate derivate da fonti rinnovabili e a basso impatto energetico. I nostri impianti fotovoltaici, infatti, puntano all’efficienza energetica per garantire, oltre ad un grande risparmio, anche il massimo rispetto dell’ambiente.
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